15 marzo: Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

16.03.2021

Il 15 marzo ricorre la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione sui DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE .

Questa giornata è stata promossa per la prima volta nel 2012 dall'Associazione "Mi Nutro di Vita" (Pieve Ligure - GE) su iniziativa di un padre che ha perso la figlia di 17 anni per un grave disturbo alimentare.

Il 19 giugno 2018 la Giornata del Fiocchetto Lilla è stata sancita dalla Presidenza del Consiglio e il 15 marzo è stato riconosciuto a livello istituzionale come giornata nazionale contro i Disturbi dell'Alimentazione.

(Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 140 del 19.06.2018).

I DCA sono classificati come disturbi psichiatrici e impattano pesantemente sulla qualità di vita dei pazienti affetti, determinando sia problemi di salute che aggravando un profondo stato di disagio psico-emotivo preesistente.


Il sesso femminile è quello prevalentemente colpito dai disturbi alimentari (circa il 94%), anche se essi tendono ora a manifestersi più frequentemente anche negli uomini.

La fascia di età maggiormente interessata dai DCA è quella adolescenziale e preadolescenziale ( gravata da una prognosi più sfavorevole), ma essi possono comparire anche in età adulta.

Si stima che in Italia circa tre milioni di persone siano colpite da queste problematiche, che sono tra le dieci principali cause di disabilità nelle giovani donne.

E' importante ricordare, per dare una misura della gravità della situazione, che i disturbi alimentari, in particolare l'anoressia nervosa, sono la seconda causa di morte tra le adolescenti (dopo gli incidenti stradali) e la prima causa di morte nell'ambito delle malattie psichiatriche.

I disturbi alimentari comprendono non solo Anoressia e Bulimia Nervosa, ma anche BED (binge eating disorder), NED (night eating disorder), EDNOS ( eating disorder not otherwise specified), ed altre forme meno note come Ortoressia e Vigoressia.

Si tratti di disturbi di origine psichiatrica complessi, che hanno però importanti ricadute anche su un piano più strettamente organico potendo determinare gravi danni all'apparato cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico ed al sistema nervoso centrale.

Per tale ragione, ed anche a causa di una frequente negazione della patologia da parte del paziente stesso con conseguente rifiuto di un percorso di diagnosi e cura questi disturbi possono condurre ad una situazione di rischio di vita.

Naturalmente le ricadute di queste problematiche sono presenti anche sul piano sociale, lavorativo e relazionale della persona affetta. .

Secondo il DSM - 5 i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione "sono caratterizzati da un persistente disturbo dell'alimentazione o di comportamenti collegati con l'alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale".

Così come sono complessi i disturbi, altrettanto complesso è il percorso terapeutico, che deve necessariamente essere di tipo multidisciplinare ed avvalersi di più figure specialistiche, quali psicologo, psichiatra, nutrizionista eventualmente affiancati di volta in volta da altri medici e operatori sanitari in base alle specifiche esigenze di ciascun paziente ( ad es. cardiologo, gastroenterologo, ginecologo, odontoiatra, fisioterapista, etc).

La guarigione dei disturbi alimentari è possibile, ma spesso il percorso terapeutico è lungo e difficoltoso, contrassegnato da frequenti ricadute.

Inoltre, più la patologia è radicata nel tempo, più diventa difficile un successo terapeutico, ragion per cui è fondamentale intervenire precocemente ai primi segnali di malattia.

L' eziopatogenesi dei DCA è multifattoriale comprendendo cause predisponenti e scatenanti individuali, psicologiche, psichiatriche, ma anche familiari e socioculturali.

Per questo motivo è spesso utile affiancare, ad una terapia individuale, anche un pecorso integrato di terapia familiare mirato ad agire sul contesto in cui il paziente si trova a vivere.

Purtroppo, nonostante come abbiamo visto si tratti di patologie gravi , complesse e apportatrici di uno stato profondo di sofferenza psichica e fisica, ancora poche sono le persone che decidono di chiedere aiuto specialistico e di intraprendere un percorso serio ed articolato di terapia.

Proprio per questo motivo è importante dedicare una Giornata ai Disturbi del Comportamento Alimentare, che sia in grado di porre l'attenzione della popolazione in generale, e non solo dei pazienti, su queste patologie che coinvolgono in modo particolare le fasce più giovani, e spesso, insieme agli anziani, anche più fragili della nostra società.

OBIETTIVI DELLA GIORNATA

  • difendere i diritti fondamentali di chi è colpito da un DCA, combattendo informazioni distorte e/o pregiudizi;

  • sensibilizzare l'opinione pubblica, facendo conoscere la frequenza, le caratteristiche e le gravi conseguenze che questi disturbi possono avere per la salute fisica e psicologica di chi ne soffre;

  • scoraggiare il distacco ed il disinteresse da parte di chi non è direttamente coinvolto dalla malattia;

  • accrescere la consapevolezza a livello individuale, collettivo ed istituzionale del carattere di epidemia sociale che i DCA stanno assumendo a livello nazionale e mondiale;

  • creare una rete di solidarietà verso chi è colpito da DCA, personalmente o in famiglia, per combatterne il disagio relazionale e il senso di abbandono e sconfiggere l'omertà che accompagna questi disturbi.

  • fornire informazioni corrette riguardo i DCA, evidenziando il fatto che non si deve convivere a vita con queste malattie o arrivare a perdere la vita, ma è possibile chiedere aiuto e seguire un percorso terapeutico- riabilitativo sostenuti e aggiancati da equioe multidisciplinari di più figure professionali specialistiche

Giornata del fiocchetto lilla, con la pandemia aumentano i casi di disturbo del comportamento alimentare

Secondo i dati forniti dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto Superiore di Sanità, la pandemia, le restrizioni contenitive per Covid 19, ed il conseguente lockdown con il suo carico di ansia, depressione, isolamento sociale e disagio emotivo, hanno provocato non solo un aumento dell'insorgenza di nuovi casi ma anche il rischio di ricadute e peggioramento dei disturbi dell'alimentazione, anche nei pazienti che stavano già affrontando un percorso terapeutico.

Quest'anno i casi sono in "aumento del 30%, così come purtroppo della stessa percentuale è aumentato il tasso di mortalità": sono i dati forniti in una intervista al Messaggero Umbria da Laura Dalla Ragione, direttore del Centro disturbi del comportamento alimentare di Todi.

In questo difficile contesto diventa ancora più importante che i famigliari ed i medici di base siano sensibilizzati a cogliere per tempo la presenza di comportamenti disfunzionali riguardo alla'alimentazione e pensieri ossessivi sul peso e l'immagine corporea.

Si deve tenere presente anche che lo stato di malnutrizione spesso grave presente nell'A.N aumenta il rischio di infezione da Covid ( ed altri virus), che vanno così a colpire un organismo già profondamente debilitato, sia nel fisico che nella psiche.

Insomma, di DCA si muore, oggi più di ieri ! Non dimentichiamolo e soprattutto non dimentichiamo questi pazienti.


© 2021 Dott.ssa Simona Villa. Tutti i diritti riservati.
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia